Intervista interessante

Ieri ho visto questo video, mi ha molto colpito, il personaggio lo conosco per le sue gesta su youtube.
Ho deciso di postarlo su questa sezione per l'inserimento che se ne può trarne.

Discorso importante. Noi, qui a CT, li chiamiamo "Scafazzati": gente che ha ormai seri problemi neurologici permanenti, o quasi. Inizialmente le zone danneggiate del cervello, fino a un certo punto, possono essere sostituite/compensate da altre (da altri circuiti sinaptici alternativi), dopo di che i danni cominciano a a manifestarsi drammaticamente e irreversibilmente.
Sarebbe importante chiarire che cosa bisogna fare (oltre che evitarlo preventivamente) quando si percepisce o si crede o si è sicuri di aver preso un Tarawana. Non so voi ma io sarei per andare il più velocemente in un ospedale dotato di camera iperbarica, spiegando ai medici tutto, altrimenti non si rendono conto.
P.S.: il tarawana può incorre re anche in ben meno di 50-70 metri. Basta non recuperare abbastanza, o tuffarsi quando ancora si è stanche da una pinneggiata o da una forte corrente in 20-25 metri e può succedere.
Chi fuma, poi, come nel mio caso, deve stare triplamente attento.
Scendere a oltre 35 metri e oltre non è solo questione di "Farcela", di "arrivarci" col fiato: serve un fisico veramente perfetto e servono recuperi quadrupli del tempo di immersione e un altissimo livello di prudenza.

Certe cose non si fanno. Che sia per prendere dei pesci o per dimostrare qualcosa a noi o altri. Alla fine, superati certi limiti per delle motivazioni futili, si dimostra di essere stupidi.

Non so se hai visto tutto il video, ma dichiara di aver avuto 13 episodi di taravana, in 5 anni di pesca estrema,di cui 3 hanno lasciato danni permanenti.

Infatti, mi dispiace per lui, ma avrebbe dovuto evitare di persistere con la pesca estrema. Purtroppo adesso si ritrova con danni permanenti. Per questo dicevo che è stupido non fermarsi prima, quando ne hai uno o, massimo, due. Il corpo ti invia dei segnali: non fare questo che è dannoso. Non lo ha ascoltato, che sia d'esempio agli altri, d'altronde il video lo ha fatto per informarci dei pericoli. Gli auguro di non peggiorare e lo ringrazio dell'avvertimento.

Già... E tutto ciò... "Per un pugno di pesci".... Sembra la parodia del titolo di un famoso film western...

Sbagliare è umano, perseverare è diabolico, non solo 13 taravana, anche una sincope che se non c'era il suo amico, ci avrebbe stirato le zampe

È quel genere di video che ogni tanto fa bene guardare per tornare a riflettere su determinati rischi che corriamo.
Apprezzo la sincerità e la forza di raccontare i propri errori commessi con perseveranza. Non lo giudico e mi porto a casa l'ennesima lezione importante, imparata a spese altrui.

In ogni caso dobbiamo, se posso usare un termine improprio, complimentarci con Pierliugi Leggeri. Non delle sue bravate, ovviamente, ma per il fatto di aver trovato il coraggio e l'onestà di parlarne e di darci quest'ulteriore testimonianza. Avrebbe potuto anche non dirlo a nessuno, per imbarazzo, per non attirare critiche: invece ci ha raccontato tutto, credo con il desiderio di smuovere le coscienze di chi non ha ancora capito quali sono i rischi.
Quindi: da un lato, dobbiamo certo biasimare Pierluigi; dall'altro lato, dobbiamo anche stimarlo e ringraziarlo per l'umiltà, la sincerità e l'ammissione di colpa che traspaiono da quest'intervista. Il male, del resto, lo ha fatto solo a se stesso, non certo agli altri.